sabato 26 settembre 2009

Estate che vorrei non finisse mai...

Sono ormai dieci anni che trascorro il mese di agosto in Versilia, nello stesso stabilimento balneare. Se ciò che faccio durante questo mese non ha nulla di particolarmente eccezionale o invidiabile -passeggiate lungo la riva, partite a racchettoni, a pallavolo, a Risiko, la sera pub, locali e discoteche-, insomma quello che un po' tutti facciamo in estate al mare, sono le persone con cui sto a contatto che rendono speciale tutto quello che vivo. Persone che materialmente esistono per quei 40 giorni circa di vacanza, e che poi per il resto dell'anno continuano a vivere mentalmente dentro di me, nel mio cuore, che seppur lontane occupano un posto enorme, persone indissolubilmente legate al mare, alla Versilia, ma che rappresentano un faro così luminoso nei giorni di inverno...Siamo cresciuti insieme, sono nate e finite storie d'amore, si sono rafforzate le amicizie...siamo un gruppo di dodici ragazzi, dai venti ai trent'anni, tutti accomunati dalle innumerevoli esperienze che ci legano. Viviamo il mese di agosto in maniera intensissima, è un piacere anche solo giocare a carte o fare le parole crociate tutti insieme, stiamo sempre insieme...e poi arriva il 31 d'agosto, e tutti gli anni scendono le lacrimucce...abitiamo a Firenze, a Roma, Genova, Milano, e sono purtroppo poche durante l'autunno e l'inverno le occasioni per incontrarsi di nuovo tutti insieme, a parte per festeggiare dei compleanni, come a novembre, quando siamo nati io e altri due ragazzi: in quest'occasione organizziamo una festa, ed è un piacere enorme vedere che gli altri vengono un po' da tutt'Italia lì per stare insieme, per vivere ancora dei momenti indimenticabili che si vanno ad aggiungere alla lunga lista di quelli che già ci accomunano. Dovrei dire GRAZIE a ciascuno di loro, a come ognuno, in un modo o nell'altro mi ha aiutato a crescere, a come mi ha fatto sentire...solo sapere durante l'inverno che loro esistono, che sono lì per ascoltarmi, per raccontarmi le loro avventure, che mi dà un piacere enorme. Chi mi conosce dice che io ho una “doppia vita”, una qui e un'altra al mare...persone diverse, esperienze diverse, e io che ovviamente sono diversa...è ovvio, l'estate è il tempo del riposo, del relax, della spensieratezza...e per me a tutto ciò si aggiunge il tempo per coltivare e vivere il più possibile queste amicizie, così vere, profonde, seppur vissute per così poco tempo.

lunedì 14 settembre 2009

Il bambino con il pigiama a righe

Una storia di un'amicizia fra due bambini, un documentario sull'ideologia nazista e sulla sua capacità di rivoluzionare drasticamente la visione del mondo di molti, anche bambini, un'ingenuità e una fedeltà che vanno oltre qualsiasi confine. Questo film, uscito recentemente, affronta il dramma e l'orrore del nazismo e dei campi di concentramento dall'esterno, con una visione innocente simile a quella di Benigni ne “La vita è bella”. Ma questa volta il regista ci porta dentro il campo di sterminio solo negli ultimi, drammatici minuti; ci mostra la vita di una famiglia, in cui Bruno, il protagonista, è un bambino che non capisce la realtà dei campi di concentramento, e a cui non interessa sapere se il piccolo al di là del filo spinato sia tedesco o ebreo, perché è suo “amico”, ed è questo ciò che conta veramente. Ma soprattutto ci rendiamo conto di come Hitler con le sue idee sia riuscito a plasmare la gente, a inculcare un'ideologia nel profondo delle persone. E un finale, drammatico, rapido, inaspettato: un colpo di scena fatto apposta per commuovere, per lasciare un segno. Un grido, lancinante, due vite fra le tante spezzate, e viene la voglia di dimenticare tutto quest'orrore, si finge di credere che non sia mai avvenuto, che nessuno sia mai stato capace fare qualcosa di simile.

martedì 1 settembre 2009

Paura

Paura di una leggerezza, di uno sbaglio, di una disattenzione....troppa responsabilità, troppa importanza. E poi, paura del giudizio, del futuro, dei propri sogni, delle proprie speranze.
Tutto può frantumarsi, tutto può finire, così, in un attimo, senza che te ne accorgi. La gente dice “la vita va avanti”, “il tempo sistema tutte le cose”, ma quello che perdi te in un secondo, quello che sei diventato per ciò che è successo, nessuno può saperlo, nessuno può immaginarlo...

giovedì 20 agosto 2009

Assignment 8

Facciamo un po' il bilancio...
Che dire di questa esperienza al computer?? Beh, sinceramente all'inizio ho deciso di approcciarmi all'idea del blog per esclusione, scartando l'ipotesi di studiare pagine di teoria che certo non mi attraeva. Poi, pian piano, grazie anche all'entusiasmo che ho provato quando sono riuscita ad aprirlo, mi sono avvicinata sempre di più a questo progetto, e vi ho trovato grossi aspetti positivi. Due le qualità principali: nessuna ansia, nessun limite di tempo, nessuna corsa, dall'altro lato la possibilità di scrivere quello che voglio, di parlare di me, delle mie passioni, di esprimere le mie idee. E' stata un'esperienza che mi ha permesso di approcciarmi alla conoscenza in maniera anomala, di apprendere diciamo un po' quando ne avevo voglia...Ma soprattutto la possibilità di esprimermi e di avere tempo per farlo. Niente domandina a bruciapelo, niente test a crocette, ma un diario in cui si può davvero, se si vuole, apparire per quello che siamo veramente. Tanti riescono proprio a raccontare le loro vicende personali, io non mi sono mai sbilanciata enormemente, ma certo un' idea del genere offre agli studenti l'opportunità di farlo. E così, non solo la soddisfazione di avere un mio blog, ma anche l'occasione di scrivere liberamente, di vedere le opinioni altrui riguardo alle mie esperienze o idee; ognuno poi ci perde il tempo che vuole, e tutto dipende dalla propria volontà, dal bisogno di condividere e di parlare di sé, e di aprirsi a nuove esperienze. Questo continuo confronto stimola la conoscenza, ti invita, almeno a me è successo così, a cercare, a documentarmi su nuovi argomenti, a vistare nuovi siti e nuovi motori di conoscenza; per una come me che fino a qualche mese fa si connetteva a internet solo per guardare la mail...è un bel passo avanti!!!

lunedì 10 agosto 2009

L'entropia, la fine di tutto.

“L'ultima domanda” di Asimov è il primo racconto di fantascienza che abbia mai letto: una vertigine, un'ansia, una domanda, appunto, da brivido. Sette episodi, il primo dei quali ambientato nel 2061, quando gli uomini cominciano a chiedersi cosa succederà quando tutto sarà finito, quando l'energia si sarà esaurita. C'è un modo per invertire l'entropia? Possiamo evitare che tutto prima o poi si “scarichi”, che le stelle muoiano, che tutto vada incontro alla dissoluzione, al naturale disordine? La risposta viene cercata in un computer, Multivac (AC sono le iniziali di calcolatore analogico), che tuttavia si scopre incapace di fornire una risposta. I millenni passano, gli uomini si fanno sempre più simili agli dei, diventano immortali, sono ormai capaci di liberare la mente dal corpo, e arrivano addirittura a fondersi con l'AC cosmico, discendente di Multivac. Solo dopo la morte termica dell'universo, il grande calcolatore scopre la risposta, ma ormai non c'è più nessuno a cui poterla riferire, quindi si limita semplicemente ad attuarla: inverte l'entropia, crea un nuovo universo e, soprattutto, reintroduce la luce. Il racconto è stato scritto nel 1956, e Asimov ha immaginato un futuro in cui gli uomini arrivano addirittura a fondersi con il computer da loro creato; beh, non si può negare la sua chiaroveggenza, l'attuazione di ciò che ha ipotizzato, l'effettiva condizione di uomini che superano i loro limiti naturali grazie alla tecnologia. Io la ignoravo completamente, comunque documentandomi ho scoperto l'esistenza di uno stile, di una corrente letteraria contemporanea detta “cyberpunk”, che tratta proprio del rapporto fra la tecnologia e l'essere umano, che diventa quasi mostruoso mettendo innesti meccanici nel proprio organismo:il corpo umano cessa di essere naturale, diventa qualcosa di modificabile, soprattutto di tecnologico. Alcuni credono davvero nell'effettivo miglioramento della condizione di vita se ciò si attuasse veramente...beh, questo è altamente discutibile. Non si tratterebbe infatti di inserire qualcosa dall'esterno in grado di salvare la vita alle persone, bensì un tentativo di mettere a disposizione la tecnologia per diventare esseri quasi divini. E, come giustamente si domanda, fra molti millenni, uno dei personaggi di Asimov: “Che m'importa dell'immortalità, se non c'è l'Eternità, il “per sempre” dell'universo?”

martedì 4 agosto 2009

Il cervello che si sconnette.

Caro blog, mi sono accorta che ti ho un po’ abbandonato…era convinta che avrei approfittato del periodo estivo per scrivere qualcosa, data la quantità di tempo che avrei a disposizione…e invece sono in una fase di sano, e aggiungo meritato RELAX, e di puro DIVERTIMENTO. Dal 27 luglio, data del mio ultimo esame, il mio cervello si è un po’ sconnesso, e questo diciamo che è tipico dell’estate; ma in questi giorni mi fa a volte addirittura fatica aprire un libro di lettura. Ovviamente non me ne sto a ponzare davanti alla tivù, non è da me, vado sulla spiaggia, in piscina, feste, passeggiate, lunghe chiacchierate con gli amici e partite di Risiko a volontà…sto diventando una vera professionista. Blog, dammi ancora qualche giorno per “riprendermi” dal primo anno di università abbastanza pesante, e poi ti prometto che tornerò ancora a considerarti. D’altronde non voglio farmi prendere da nessuna ansia, io so che te sei lì, che magari qualcuno ti può leggere, così non ti senti abbandonato; anch’io fra un po’ tornerò da te. Lo so che l’idea di possedere un blog non è associata a quella di università, che te sei un diario in cui posso scrivere quello che voglio, e soprattutto quando voglio…però, se non ti offendi, ora ho cose più importanti da fare, prima fra tutte quella di stare con i miei amici…

martedì 21 luglio 2009

Assignment 5

Beh, questa sì che è stata una bella novità per me!!!non avevo assolutamente idea che potesse esistere un motore di ricerca solo per noi futuri medici o quasi...una grande rivelazione!!!ho cercato di tutto, e fra le varie cose mi sono cimentata sul sonno REM...quante volte sentiamo parlare di questa fase del sonno che ogni notte ci viene a “disturbare” quattro, cinque volte, ogni ora o ora e mezzo...è un sonno leggero, che dura più al mattino, e che, come ho trovato scritto su Pubmed, è importante nella risoluzione di problemi e nella formazione di nuove associazioni. C'è addirittura scritto che secondo alcuni studiosi la grande prevalenza nel neonato del sonno REM rispetto a quello non-REM permetta al piccolo di rielaborare e far proprie tutte quelle esperienze vissute durante la giornata...Ho letto che è stato studiato a partire dagli anni '60 dal comportamento nel sonno di drogati e alcolizzati, come se fosse qualcosa che caratterizzasse solo coloro “diversi dal normale”, e che manca nelle persone affette da narcolessia o dal morbo di Parkinson. Insomma, ci sono quasi 1000 articoli su quest'argomento, tutti in inglese ovviamente (piccolo svantaggio), ma riusciamo davvero a divertirci su Pubmed!! Insomma, qualcosa che sostituisca il classico Google, molto più ricco e aggiornato!!!!