giovedì 20 agosto 2009

Assignment 8

Facciamo un po' il bilancio...
Che dire di questa esperienza al computer?? Beh, sinceramente all'inizio ho deciso di approcciarmi all'idea del blog per esclusione, scartando l'ipotesi di studiare pagine di teoria che certo non mi attraeva. Poi, pian piano, grazie anche all'entusiasmo che ho provato quando sono riuscita ad aprirlo, mi sono avvicinata sempre di più a questo progetto, e vi ho trovato grossi aspetti positivi. Due le qualità principali: nessuna ansia, nessun limite di tempo, nessuna corsa, dall'altro lato la possibilità di scrivere quello che voglio, di parlare di me, delle mie passioni, di esprimere le mie idee. E' stata un'esperienza che mi ha permesso di approcciarmi alla conoscenza in maniera anomala, di apprendere diciamo un po' quando ne avevo voglia...Ma soprattutto la possibilità di esprimermi e di avere tempo per farlo. Niente domandina a bruciapelo, niente test a crocette, ma un diario in cui si può davvero, se si vuole, apparire per quello che siamo veramente. Tanti riescono proprio a raccontare le loro vicende personali, io non mi sono mai sbilanciata enormemente, ma certo un' idea del genere offre agli studenti l'opportunità di farlo. E così, non solo la soddisfazione di avere un mio blog, ma anche l'occasione di scrivere liberamente, di vedere le opinioni altrui riguardo alle mie esperienze o idee; ognuno poi ci perde il tempo che vuole, e tutto dipende dalla propria volontà, dal bisogno di condividere e di parlare di sé, e di aprirsi a nuove esperienze. Questo continuo confronto stimola la conoscenza, ti invita, almeno a me è successo così, a cercare, a documentarmi su nuovi argomenti, a vistare nuovi siti e nuovi motori di conoscenza; per una come me che fino a qualche mese fa si connetteva a internet solo per guardare la mail...è un bel passo avanti!!!

lunedì 10 agosto 2009

L'entropia, la fine di tutto.

“L'ultima domanda” di Asimov è il primo racconto di fantascienza che abbia mai letto: una vertigine, un'ansia, una domanda, appunto, da brivido. Sette episodi, il primo dei quali ambientato nel 2061, quando gli uomini cominciano a chiedersi cosa succederà quando tutto sarà finito, quando l'energia si sarà esaurita. C'è un modo per invertire l'entropia? Possiamo evitare che tutto prima o poi si “scarichi”, che le stelle muoiano, che tutto vada incontro alla dissoluzione, al naturale disordine? La risposta viene cercata in un computer, Multivac (AC sono le iniziali di calcolatore analogico), che tuttavia si scopre incapace di fornire una risposta. I millenni passano, gli uomini si fanno sempre più simili agli dei, diventano immortali, sono ormai capaci di liberare la mente dal corpo, e arrivano addirittura a fondersi con l'AC cosmico, discendente di Multivac. Solo dopo la morte termica dell'universo, il grande calcolatore scopre la risposta, ma ormai non c'è più nessuno a cui poterla riferire, quindi si limita semplicemente ad attuarla: inverte l'entropia, crea un nuovo universo e, soprattutto, reintroduce la luce. Il racconto è stato scritto nel 1956, e Asimov ha immaginato un futuro in cui gli uomini arrivano addirittura a fondersi con il computer da loro creato; beh, non si può negare la sua chiaroveggenza, l'attuazione di ciò che ha ipotizzato, l'effettiva condizione di uomini che superano i loro limiti naturali grazie alla tecnologia. Io la ignoravo completamente, comunque documentandomi ho scoperto l'esistenza di uno stile, di una corrente letteraria contemporanea detta “cyberpunk”, che tratta proprio del rapporto fra la tecnologia e l'essere umano, che diventa quasi mostruoso mettendo innesti meccanici nel proprio organismo:il corpo umano cessa di essere naturale, diventa qualcosa di modificabile, soprattutto di tecnologico. Alcuni credono davvero nell'effettivo miglioramento della condizione di vita se ciò si attuasse veramente...beh, questo è altamente discutibile. Non si tratterebbe infatti di inserire qualcosa dall'esterno in grado di salvare la vita alle persone, bensì un tentativo di mettere a disposizione la tecnologia per diventare esseri quasi divini. E, come giustamente si domanda, fra molti millenni, uno dei personaggi di Asimov: “Che m'importa dell'immortalità, se non c'è l'Eternità, il “per sempre” dell'universo?”

martedì 4 agosto 2009

Il cervello che si sconnette.

Caro blog, mi sono accorta che ti ho un po’ abbandonato…era convinta che avrei approfittato del periodo estivo per scrivere qualcosa, data la quantità di tempo che avrei a disposizione…e invece sono in una fase di sano, e aggiungo meritato RELAX, e di puro DIVERTIMENTO. Dal 27 luglio, data del mio ultimo esame, il mio cervello si è un po’ sconnesso, e questo diciamo che è tipico dell’estate; ma in questi giorni mi fa a volte addirittura fatica aprire un libro di lettura. Ovviamente non me ne sto a ponzare davanti alla tivù, non è da me, vado sulla spiaggia, in piscina, feste, passeggiate, lunghe chiacchierate con gli amici e partite di Risiko a volontà…sto diventando una vera professionista. Blog, dammi ancora qualche giorno per “riprendermi” dal primo anno di università abbastanza pesante, e poi ti prometto che tornerò ancora a considerarti. D’altronde non voglio farmi prendere da nessuna ansia, io so che te sei lì, che magari qualcuno ti può leggere, così non ti senti abbandonato; anch’io fra un po’ tornerò da te. Lo so che l’idea di possedere un blog non è associata a quella di università, che te sei un diario in cui posso scrivere quello che voglio, e soprattutto quando voglio…però, se non ti offendi, ora ho cose più importanti da fare, prima fra tutte quella di stare con i miei amici…